
23 Apr Il tuo è un buon logo?
Un buon logo deve svolgere la funzione per cui è stato pensato: deve parlare al tuo target, deve veicolare le caratteristiche del tuo Brand e dei tuoi prodotti e deve essere facile da ricordare.
In questo post scopriremo quando e perchè un logo non funziona come dovrebbe e capiremo quali principi di comunicazione visiva serve seguire per progettare un buon logo.
Quali sono le caratteristiche di un buon logo?
Naming: il nome o la sigla devono essere facilmente memorizzabili e facili da comprendere.
Vi sono molte storie curiose dietro molti marchi famosi ed efficaci: il nome Ikea è l’acronimo delle iniziali del fondatore Ingvar Kamprad e di Elmtaryd e Agunnaryd, la fattoria e il villaggio dove Kamprad crebbe; il nome di Seven Eleven, la catena di convenience store presente in tutto il mondo, è stato dato alla società in occasione della ridefinizione degli orari di lavoro che furono prolungati dalle 07:00 alle 23:00 (dalle 7 alle 11 pm), prima infatti la società aveva il nome di “Tote’m”; Adolf Dassler chiamò la sua azienda Adidas, utilizzando le tre lettere del suo soprannome, Adi, e le tre prime lettere del cognome Dassler (cosa che fece anche il suo ex socio nonché fratello Rudolf chiamando la sua azienda Ruda – poi diventata la più famosa “Puma”).
Palette colori: i colori devono essere adatti al tuo target e aderenti al tuo brand/prodotto. Ad esempio, se vendi prodotti naturali per neonati potresti prediligere colori tenui e accostamenti non aggressivi.
Elementi grafici: un buon logo non utilizza elementi superflui ed è composto da elementi chiave che parlano del tuo brand e del tuo prodotto.
I loghi portati ad esempio hanno in comune l’utilizzo di elementi grafici distintivi che richiamano in modo piuttosto immediato ciò di cui si occupano. La famosa “U” di Unilever è composta degli oggetti più disparati a voler sottolineare la proprietà di marchi di svariate categorie merceologiche; il cartiglio della scritta Findus ricorda un pesce; l’olio Sasso riporta un’immagine dal sapore art noveau della raccolta delle olive a richiamare la tradizione del lavoro; la scritta del logo Burger King è un hamburger tra due fette di pane; il logo Sammontana ha il personaggio gelato disegnato come uno smile, per enfatizzare la natura giocosa del gelato; Algida ricorda un ricciolo di gelato che forma un cuore ponendo l’accento sul piacere e sulla cremosità del prodotto; l’elemento grafico sotto la scritta Valfrutta è una fogliolona verde a ricordare il legame con la natura; la stella rossa del logo S.Pellegrino invece è un antico simbolo dell’Italia e dei prodotti in esportazione che, tra Ottocento e Novecento, venivano così contrassegnati come prodotti di qualità.
Font: i font rappresentano il carattere del tuo brand/prodotto, devono essere scelti con cura perchè ogni font ha uno stile specifico (rigido, formale, classico, giovane, grintoso). Inoltre devono essere leggibili (anche in misura ridotta) e stampabili correttamente.
Payoff: viene utilizzato per scrivere di più sul tuo brand/prodotto. Non è sempre necessario ma, se c’è, deve essere chiaro altrimenti non funzionerà. E’ un elemento grafico secondario rispetto al nome del brand ma deve essere ugualmente ben leggibile e facile da comprendere.
Un logo che non funziona andrebbe ripensato attraverso un’operazione di restyling oppure ri-progettato da zero.
Se il tuo logo non segue uno o alcuni di questi principi, molto probabilmente non funziona come dovrebbe: magari è difficile da integrare all’interno del packaging dei tuoi prodotti, oppure è difficile da leggere o, ancora, il suo stile fa pensare ad un servizio/prodotto molto diverso da quello che proponi. Evitando questo tipo di problematiche, si migliora l’impatto visivo e la comunicazione con i clienti.
Pensi che il tuo logo non funzioni o che possa essere migliorato? Contattaci, possiamo aiutarti a ridefinire il tuo logo o a progettare il tuo nuovo logo!